Contributo alla studio del morbo di Basedow / Gaetano Angiolella.

  • Noera, Giovanni.
Date:
[1893?]
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Credit: Contributo alla studio del morbo di Basedow / Gaetano Angiolella. Source: Wellcome Collection.

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    emesse; e passa in rassegna le lesioni anatomo-patologiche conosciute, notando che è per deficienza di esse che molti autori hanno finito per conchiudere, doversi il morbo di Basedow classificare tra le sem- plici nevrosi, legate a nessuna lesione organica, ma ad un puro di- sturbo funzionale di tutto intero il sistema nervoso (Cardarelli, Marie, Ballet etc.) tenuto presente specialmente che la sindrome clinica è molto variabile e proteiforme, poiché ognuno dei tre sintomi princi- pali può mancare, ed invece legati a tutti o a qualcuno di esssi pos- sano manifestarsi sintomi più o meno frequenti, dei quali enumera i principali. Passati in rivista questi dati generali sul morbo di Basedow, l’e- simio autore riferisce un caso clinico osservato nell’ Ospedale degli Incurabili nel 1892, e che presentava dei sintomi e delle complicanze non comuni, le quali crede possano in qualche modo giovare ad illu- minare il meccanismo patagenetico di tutto il morbo. Si tratta di una donna a 48 anni nativa di Napoli.—Niente nel- l’anamnesi familiare — nell’anamnesi individuale è solo notevole che avea abitato sempre case umide per cui era andata sempre soggetta a cause reumatizzanti, e per cui soffri dolori articolari con febbre pa- recchie volte.—Avea fatto abuso di liquori e vino.—La malattia da- tava da quattro anni, e cominciò con una bronchite, durante la quale l’inferma notò un gonfiore al collo, gonfiore che andò mano aumen- tando. Nello stesso tempo soffriva affanno, però senza palpito cardiaco. Due mesi dopo di questi fatti cominciò ad accusare dolori terebranti all’arto inferiore destro, e poi al sinistro con indebolimento progres- sivo dei medesimi. I dolori si diffusero poi al tronco ed agli arti su- periori. Q.uesti dolori al momento dell’esame sono pressocché continui ed hanno il carattere di dolori lancinanti e terebranti. — Comincia allora a lagnarsi di palpito cardiaco. All’esame generale si notano tali alterazioni da potersi dire in preda ad una vera cachessia. Qualche tempo dopo cominciò a presentarsi febbre a tipo intermittente nelle ore serotine specialmente. Nulla nell’urina. Si ha sporgenza notevole dei globi oculari, non si ha il sintoma del Graefe. Al collo rigonfiamento del corpo tiroide, di consistenza dura, su cui però non si nota alcun senso di fremito, nè rumore di soffio. La regione cardiaca si nota sollevata, l’ictus cordis diffuso, l’aia cardiaca ingrandita, i toni rinforzati ma normali. Al torace una risonanza subottusa nelle fosse sopra e sotto cìa- ricolari di destra, e qualche rantolo con respiro indebolito in queste regioni.