Per la storia dell'arte : note di chirurgia Abissinica : l'enteroclisma del secolo XVI / Giuseppe Mendini.

Mendini, Giuseppe.

Date:: 1889

Catalogue details

Licence: Public Domain Mark

Credit: Per la storia dell'arte : note di chirurgia Abissinica : l'enteroclisma del secolo XVI / Giuseppe Mendini. Source: Wellcome Collection.

6/18 (page 4)

Si taglia la mano ai ladri, si taglia il piede ai vinti, si evi¬ rano i fanciulli perchè un eunuco si vende a miglior mercato di un uomo completo. Si evira un adulto perchè gli organi ge¬ nitali sono un ambito trofeo di guerra Amputazione del piede e della mano. Il teatro d’operazione è di solito una piazza, un mercato, la campagna: si opera all’aria aperta. Gli spettatori fanno circolo, trattenuti da uomini armati di bastoni. L’operatore, nel senso manuale della parola che meglio si potrebbe chiamare carnefice (bourreaux), è per lo più un cu¬ stode di strumenti musicali militari, di nagarits.Egh ha anche uno o più assistenti. L’armamentario si riduce ad un coltello convesso di 5 a 6 pollici di lunghezza per un pollice e mezzo di larghezza nel mezzo. È simile ai coltelli che adoperano i guantai per assot¬ tigliare la pelle. 11 paziente viene preso e la sua gamba viene circondata con una lunga correggia di cuoio, fortemente serrata per opporsi allo scolo del sangue. Qui è il caso di dire nil sub sole novi. Si è scritto tanto per vedere se il merito deU’ischemia pre - venti va spettasse al nostro Grandesso Silvestri o all’Esmarch, ma pare proprio che tutti e due siano stati preceduti dal car¬ nefice etiopico. Fatta l’ischemia il paziente viene steso bocconi sull’erba. Cinque o sei uomini Io tengono fermo, aberrano la gamba su cui si deve operare e la presentano all’operatore che tiene fra i denti il coltello. Egli prende il piede per la sua faccia dor¬ sale nella mano sinistra, mentre con l’altra, dopo essersi as¬ sicurato sui lati del tendine d’Achille, delle estremità malleo¬ lari, taglia questo tendine d’un sol colpo, scoprendo cosi l’ar¬ ticolazione per la sua faccia posteriore; egli entra in seguito senza esitare nell’articolazione dal lato peroniero e infine gi¬ rando la gamba per disarticolare in avanti l’astragalo, fi¬ nisce al lato interno con l’articolazione tibiale. Tutto ciò con e molta abilità e senza perdere una goccia di sangue.