Onoranze centenarie a Bartolomeo Eustachio : relazione del segretario del comitato medico Milanese / C. Da Fano.

  • Da Fano, Corrado Donato, 1879-1927.
Date:
1914
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Credit: Onoranze centenarie a Bartolomeo Eustachio : relazione del segretario del comitato medico Milanese / C. Da Fano. Source: Wellcome Collection.

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    il mondo medico della città e provincia di Milano si associava alle ono- ranze tributate al grande figlio di Sanseverino. Rievocò poi ad ampi tratti l’epoca gloriosa, il Cinquecento, nella quale visse l’Eustachio e che dovette certamente esercitare una grandissima in- fluenza sullo sviluppo del suo arditissimo spirito. Senza una visione, sia pur rapida, di quell’epoca, non si può per verità comprendere tutta l’im- portanza rinnovellatrice dell’opera Eustachiana. L’oratore fu così portato ad un raffronto tra le due figure che più vi dominarono sovrane : Leo- nardo da Vinci e Bartolomeo eustachio. « Leonardo da Vinci è il genio. « universale, l’investigatore insaziabile, il divinatore del vero. Il Vinci è « anche il grande anatomista, il gigante del tempo che sovrasta tutti, che « stringe inesorabilmente anche i segreti della natura nel corpo umano « e che per primo li fissa eternamente col proprio disegno, che dà la più « limpida, superba, insuperabile immagine del vero anatomico. Bartolomeo « Eustachio, che lo segue negli anni, pur non essendo un genio univer- « sale, non è men grande di lui e par che s’inspiri all’opera Vinciana, « mentre intensifica la ricerca dal suo punto di vista medico, arrivando « con questo sicuro obbiettivo nelle più recondite e mai esplorate regioni « del vero anatomico fisiologico patologico ». Ricordati gli altri eminenti, quali il Vesalio, il Fallopio, il Fabrizio d’Acquapendente dai quali l’Eustachio fu circondato nel suo assunto, il Della Vedova passò a delineare maggiormente la figura dell’ Eustachio, illustrandone con dati tolti dalle sue opere l’insaziabile e raffinata ricerca sull’anatomia dei visceri, la rettitudine e il disinteresse sempre vivi dei suoi studi, l’indipendenza delle opinioni sempre obbiettive, non mai con- torte in omaggio ad assolutismo di dogmi o di maestri. Accennate in una rapida analisi le opere principali dell’Eustachio, il Della Vedova giunse felicemente alla perorazione: « Ed ora penso invero d’aver abusato della « pazienza vostra e penso anche di aver detto troppo d’Eustachio, troppo « per me che non sono uno storico della medicina e solo venni con « lusinghiera insistenza chiamato pochi dì fa all’onore di parlarvi in così « solenne evento della città vostra e del nostro paese. Vengo dalla nativa « Milano, dove con entusiasmo senza limite si applaude al genio, dove « si adora il lavoro sotto ogni forma, dove scienze ed arti si fondono « incessantemente per il progresso nostro, per quello dell’uman genere; « vengo da Milano dove per desiderio del vostro egregio concittadino, « A. Gabrielli, fu consacrata al nome di Eustachio una nuova via e non « potevo non dire quello che i vostri fratelli milanesi pensano del vostro « grande, nel quale ammirano uno di quei geni che innovano, scoprono.