Uso ed abuso della tintura di iodio nella pratica medico-chirurgica / Ludovico Moncalvi.

  • Moncalvi, Ludovico.
Date:
1914
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Credit: Uso ed abuso della tintura di iodio nella pratica medico-chirurgica / Ludovico Moncalvi. Source: Wellcome Collection.

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    della potenza dell’antisettico o del suo campo d’azione, costituiscono al- trettanti coefficienti di simpatia e di successo, suggestivi anche per noi medici, che sotto la scorza dello scienziato, del critico e magari... dello scettico, conserviamo talvolta un impertinente cantuccio del nostro spirito più o meno governato dalla psicologia di platea. La tintura di iodio è poi d’un uso così semplice, così poco ingom- brante e, in una parola, così comodo per ogni circostanza di tempo e di luogo da non farci più meraviglia se essa abbia preso il posto d’onore fra gli odierni mezzi d’antisepsi, dei quali, nelle grandi sale operatorie è divenuta un complemento di prammatica, mentre nella chirurgia settica, nella chirurgia d’urgenza, nella minuta pratica quotidiana e già financo nella medicina domestica..., è diventata o tende a diventare l’esclusivo sostituto. Una volta entrata nel dominio comune col titolo e colla funzione di pronto ed energico antisettico, la tintura di iodio, sempre in grazia del suo facile maneggio, non tardò ad essere onorata d’un tal numero d’in- dicazioni terapeutiche, sia come topico che come rimedio interno, da riuscire impossibile dare un elenco completo di esse. Per restare, secondo l’esatta competenza, nel campo della patologia esteriore, ben poche sono forse le lesioni traumatiche o spontanee sfug- gite alla cresima delta,tintura iodo alcoolica. Ferite, piaghe, ragadi, fistole, ulceri d’ogni sede e natura, dalle veneree (G. Petges) alle corneali (De- mets, Jacqueau), blefarite (idem), erisipola (M. Ferrari), scottature (Talas- sano) angina difterica (F. W. Strauch), pustola vaiolosa (Ag. Wewell), ecc., furono trattate colla tintura, ed i relativi esiti comunicati nelle accademie e nei periodici di questi ultimi anni. Si noti peraltro che, contrariamente a quanto avviene di taluni medicamenti sorretti con artifici di propa- ganda commerciale o scolastica, per la tintura di iodio, quanto si pub- blica o si comunica è solo una parte di ciò che si pratica. Ovunque insomma la tintura di iodio presentava la possibilità non dico clinica ma materiale, di essere applicata, essa trovò chi volle appli- carla; e forse ogni medico, a cui si sia appena offerta l’occasione, po- trebbe vantare la priorità di qualche nuova destinazione della tintura di iodio, al cui uso sfrenato sembra che nessuna limitazione pratica o scien- tifica, nè la più elementare diffidenza, suggerita dagli ammaestramenti del passato, abbiano finora posto una ragionevole misura. Senza entrare nel merito eventuale di ciascuna, l’origine di molte fra le moderne applicazioni della tintura di iodio, fatte oggetto di pubblicità, è identica e per sè stessa significativa; in quanto trattasi generalmente di tentativi più o meno improvvisati o fortuiti, che prendono punto di par- tenza da un caso, si estendono a pochi altri e hanno base comune nella vieta e irresistibile facilità dell’esperimento pratico. Facilità che spiega a sua volta il rapido e quasi automatico diffondersi di ogni nuova indica- zione, anche se questa sia stata solo enunziata. A riunire così i fasti della tintura di iodio ed a vedere con quale profusione ed entusiasmo essa sia ogni giorno e per ogni circostanza adoperata, vien fatto di chiederci se la terapia moderna non abbia final-