Trattato delle malattie del cuore e dei vasi maggiori / J. Hope.

  • Hope, J.
Date:
1856
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Credit: Trattato delle malattie del cuore e dei vasi maggiori / J. Hope. Source: Wellcome Collection.

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    rinnovarsi di ogni contrazione;perchè immediatamente dopo di questa , una puntura che vi si faccia non ne cagiona la ripetizione, ma la provoca bensì, se inflitta dopo un intervallo di pochi secondi. Siano i nervi, oppure un potere innato la causa prima dei movimenti del cuore, al nostro presente proposito basta soltanto che 1’organo risponda ad uno stimolo. Questo stimolo nello stato naturale è' il sangue, che in convenevole copia, a determinati intervalli mettendo foce in esso , giusta i nostri sopra addotti principii, mantiene regolare l’azione dell’organo. Il sig. Granger è in ciò d’accordo, difendendo l’esistenza d’una funzione riflessa nei gangli^ del gran simpatico. « Il cuore, dice egli, può essere scelto a dilucidazione delle mie idee: il sangue, pervenendo nelle cavità di questo viscere fa un’ impressione sui rami incidenti dei nervi cardiaci, (quelli che vanno al ganglio cardiaco); questa impressione suscita la po- tenza nervea del ganglio cardiaco, la cui influenza essendo trasmessa dai rami cardiaci riflessi (quelli che partono dal ganglio) è cagione che la sostanza muscolare si contragga. » In una nota aggiunge : « Se i nervi e ganglio cardiaci sono essenziali all’azione del cuore — e che essi lo siano, confido che s’avrà alla fine per inconcusso — la loro attività deve essere eccitala ( per mezzo del sangue stimolante i rami incidenti)-, se no, dobbiamo concedere che i gan- gli possono spontaneamente eccitare la fibra muscolare, o con altre parole, che sono essi agenti forniti d’ intelligenza ( On the Spinai Cord. p. 142, 1857). CAPITOLO IV. FENOMENI PATOLOGICI DELL’ AZIONE E DEI SUONI DEL CUORE. SEZIONE I. MODIFICAZIONI DEI MOVIMENTI E DEI SUONI PER IPERTROFIA E DILATAZIONE. Nella ipertrofìa semplice l’impulso cresce e i suoni diminuiscono. L’im- pulso, dice Laennec , d’ordinario è abbastanza forte per sollevare sen- sibilmente la testa dell’ ascoltatore, e qualche volta è tale da portare al- T orecchio una scossa disaggradevole. Quanto è maggiore l’ipertrofia, tanto più di tempo impiega il cuore a compire quell’allo di sollevamento; e quando la malattia è giunta ad un alto grado, evidentemente scorgiamo,