Trattato delle malattie del cuore e dei vasi maggiori / J. Hope.

Hope, J.

Date:: 1856

Catalogue details

Licence: Public Domain Mark

Credit: Trattato delle malattie del cuore e dei vasi maggiori / J. Hope. Source: Wellcome Collection.

32/526 (page 12)

allo scoperto il cuore di un asino. Per un minuto circa soltanto i moti fu- rono ondulatorii e irregolari : restituitosi quindi al suo naturai ritmo di quaranta e cinquanta battute per minuto, la ventricolare contrazione, sen- tita così dalla mano come collo stetoscopio, si compieva con una tal forza e regola che appena può immaginarsi possibile. Tre consecutivi moti, cioè la sistole auricolare e la sistole e diastole dei ventricoli, furono ora nettamente riconosciuti e distinti, sicché ognuno potè per sè stesso assicurarsene. Si applicò lo stetoscopio sul ventricolo, e i due suoni si udirono chiari e senza equivoco anche da coloro che erano stra- nieri all’uso di questo strumento. Dopo rinnovate ascoltazioni, si scrisse che: I. I dottori Heivett ed Hope e i signori Lune, Field e Cooper, V uno dopo V altro separatamente coll1 aiuto dello stetoscopio applicalo al ven- tricolo contarono uno, due, all’ unisono dei suoni che udivano, mentre gli altri accertaronsi coll’occhio e col tatto che il suono uno coincideva colla sistole ventricolare, e il suono due colla sua diastole. Questa parte dell’ esperimento si compiè in dieci minuti o in un quarto d’ ora al più, per quanto potè giudicarsene dall’ intero tempo che vi s’ im- piegò, che fu di venti a venticinque minuti; e ciascuno degli esperimenta- tori fu richiesto se fosse d’ accordo sulla realtà dei fatti stabiliti, mentre esisteva ancora 1’ opportunità di rinnovare la prova. Si passò poscia ad esaminare in qual modo la sistole ventricolare pro- ducesse l’impulso, dachè il centro dell’organo durante un tal moto sem- brava retrarsi. La seguente nota ne fu il risultato: II. Mentre l'orecchio era fermo sullo stetoscopio applicato a un punto centrale del ventricolo, Vimpulso «sentissi dall' ascoltatore combinare colla sistole, non ostante che il corpo del ventricolo apparisse recedere nell'i- stante che l’ impulso aveva luogo. Durante lo sperimento si esaminò un’altra volta l’azione dell’orecchietta. Di essa vedevasi soltanto l’estremità e la superficie anteriore, perchè il ven- tricolo celava dietro di sè il seno ed il fondo. Si fece annotazione che : III. L’ orecchietta non si vuota, mai, e le sue contrazioni non sono mai considerevoli. Il margine e superficie anteriore di essa si videro subire un movimento improvviso di retrazione, il quale, per non estendersi che a un limitalo spazio, ebbe sembianza d’ esser debole. La contrazione delle orecchiette apparve così molto minore di quello che si avesse ragione di credere che fosse, considerata la estensione dell’azione loro in più piccoli animali, e nacque perciò il dubbio che non si com- piesse qui colla naturale sua vigoria. I ventricoli al contrario agivano con mirabil forza ; e siccome la proporzione di volume tra le orecchiette ed i ventricoli è comparativamente molto minore nei grossi animali che nei pic- coli , così sorge motivo a sospettare che nei primi siano esse destinate a funzioni meno importanti. I corollarii che emergono dai descritti esperimenti sono: