Trattato delle malattie del cuore e dei vasi maggiori / J. Hope.

Hope, J.

Date:: 1856

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Credit: Trattato delle malattie del cuore e dei vasi maggiori / J. Hope. Source: Wellcome Collection.

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causa che per secoli passassero inosservate ipertrofie ed atrofie, dilatazioni o ristringimenti di cavità; e i sintomi di malattie del cuore si attribuissero a tutt’ altra causa che alla vera. Per tema che tale argomento sviluppato in questo capitolo sfuggisse alla memoria ed all’attenzione del lettore, ho cre- duto più adatto trattarne immediatamente prima di descrivere gli anato- mici caratteri dell’ ipertrofia, aggiungendo altresi il peso e le dimensioni istituite da Bouillaud. Non è di minore importanza per 1’ ascoltatore 1’ esatta cognizione della posizione del cuore, che trovo qui necessario di ben specificare, quantun- que, strettamente parlando, ciò sia estraneo all’anatomia del viscere in sè stesso. La tavola prima servirà a maggiore schiarimento della seguente de- scrizione. Essendo 1’ apice e il corpo del cuore liberi da ogni attacco , e la base assicurata ai grandi vasi, benché non immobilmente fissa, volgesi que- st’ organo in leggier grado sopra sè stesso ad ogni alterno movimento del diaframma, il cui abbassarsi è cagione che 1’ asse longitudinale del cuore stesso assuma una direzione più verticale, e il rialzarsi una direzione tras- versale da destra verso sinistra. In conseguenza è necessario che 1’ ascolta- tore scelga un qualche punto della base che servir gli possa qual segno e guida nella esplorazione della posizione del viscere. Il punto che a me ap- parve il più certo e il più opportuno è l’arteria polmonare. Questo vaso nel luogo di divisione nei due tronchi che si distribuiscono nei polmoni, corrisponde, considerando il corpo orizzontale , allo spazio tra la seconda e la terza costa a sinistra rasente lo sterno, circostanza della quale, come della situazione di tutte le altre parti del cuore, mi sono con ogni cura accertato introducendo degli aghi che attraversando le pareti toraciche an- davano a configgersi nei visceri che vi sottostanno. La posizione dell’ arte- ria polmonare è anche ben comprovata dalla dilatazione di questo vaso , descritta nel caso di Weatherly. All’indicato luogo, cioè, tra la seconda e terza costa sinistra vicino allo sterno, il secondo suono del cuore è più chiaro che in corrispondenza delle stesse valvole polmonari, perchè ivi manca l’interposizione dello sterno. Quando il soggetto da esplorarsi giace sul lato sinistro, il suono acquista il suo maggior grado di chiarezza, perchè 1’ ar- teria polmonare viene il più possibilmente trascinata oltre lo sterno : e quando posa sul destro non è più il suono nello spazio tra la seconda e terza costa particolarmente distinguibile, perchè 1’ arteria interamente ri- para sotto lo sterno. Nella verità di questo fatto vie più mi confermò l’e- same d’ un ammalato che il signor Mayo mi procurò l’occasione di ve- dere, e in seguilo l’esame di altri tre soggetti nei quali una effusione pleuritica nella sinistra cavità del petto avea spinto il cuore sulla destra dello sterno (*), dove il suono delle valvole aortiche tra la seconda e terza costa del destro lato era cosi forte come lo è naturalmente quello delle valvole polmonari nella corrispondente situazione a sinistra. Quando il pà- (') Vedi Spostamento.