Sull'iridectomia considerata come mezzo curativo del glaucoma / del dottore A. Quaglino.

  • Quaglino, Antonio, 1817-1894.
Date:
1864
Catalogue details

Licence: Public Domain Mark

Credit: Sull'iridectomia considerata come mezzo curativo del glaucoma / del dottore A. Quaglino. Source: Wellcome Collection.

Provider: This material has been provided by The Royal College of Surgeons of England. The original may be consulted at The Royal College of Surgeons of England.

    32/52 (page 32)
    Dopo quanto si è detto sulla essenza del glaucoma tanto acuto che cronico è facile comprendere come nes- sun altro mezzo sia atto a troncare la malattia infuori di quello che può toglierne la causa prossima o la compres- sione intra-oculare e riordinare la circolazione della retina. Il solo spediente che 1’ arte possedeva per diminuire la tensione delle membrane era la paracentesi corneale, e r evacuazione dell' umor acqueo. Questa infatti arreca prontamente un vantaggio, ma i suoi effetti non sono dure- voli, perocché ben presto la ferita si chiude e l’acqueo si riproduce, per cui a renderli permanenti è necessario ri- peterla ad ogni nuovo accesso o riaprire la ferita già fatta con un piccolo specillo, e d’altronde non è dimostrato ancora che le ripetute evacuazioni dell’ acqueo abbiano narum major irritatio, unam aut alteram vence sectionem, aut fors hyrudinum aplicationem exposcit; depletiones sanguinis ob dolorum veheinentiam, aut ex hypotesi de oriunda encepha- litide scepius institutce incipientem visus debilitatem derepente in perfectam aut irreparabilem convertere solent ccecitatem. De hac veritate scepius convincimur in hominibus quos incipiente choroideite arlhritica affectos, eodem tempore phlogosis visce- ris nobilioris, hcopatis nempe aut pulmonum adgreditur. Ad servandam vitam vence sectiones repetitce institui debent quam- quam oculus in manifesto versetur discrimine , imo completa caecitas immineat; post quinque aut sex vence sectiones glau- coma aut amaurosis arthritica jam evoluta erit ». Passa quindi a nar;aru un fatto in cui avvenne la cecità al sesto salasso, come aveva egli predetto, e nel quale i medici credevano aversi a curare uqa grave encefalite. Sembra altresì che nemmeno la eccessive evacuazioni alvine non gli abbiano corrisposto bene dal momento che più sotto soggiunge; — « Caveat medicus, ne nimis copiosas sollicitet alvi dejectiones, aegro, propter debilitatem quam inducunt, infensas > (Ibid,, pag. 182).