Rendiconto statistico delle malattie oculari durante il biennio scolastico 1877-79 nella R. Clinica Oftalmica diretta dal Prof. Raffaele Castorani / per Giuseppe d'Angelo.

  • D'Angelo, Giuseppe.
Date:
1881
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Credit: Rendiconto statistico delle malattie oculari durante il biennio scolastico 1877-79 nella R. Clinica Oftalmica diretta dal Prof. Raffaele Castorani / per Giuseppe d'Angelo. Source: Wellcome Collection.

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    Noi la divideremo in immediata e mediata. a) Cura immediata — Siccome nello stesso giorno si operano diversi, cosi un ammalato appena operato si benda con leggiera fascia legata sull’ occipite, e sugli occhi rimangono adagiate due compressine di un pollice quadrate. Dopo circa mezz’ ora si tol- gono la benda e le compressine , e si fa la nettezza dell’ occhio che costituisce il 4.® tempo dell’ operazione; si tolgono cioe quei grumi fllamentosi di sangue o di muco che possono trovarsi nel- r occhio. Pulito delicatamente e bene, il nostro Direttore usa fare una medicatura particolare col taffetta. — Una strisciolina di taf- fetta, lunga da 9 a 10 centimetri , e larga da 4 a 5 millimetri, vien bagnata nell’acqua, e poi adagiata in linea perpendicolare da un due centimetri in sopra dell’ arco sopraciliare flno sull’ osso ma- lare, cercando pero che aderisca bene solo sul bordo ed arco or- bitale, e sull’ osso malare; leggermente aderisca sulle palpebre, facendo cosi rimaner liberi i bordi palpebrali, e la rima palpebra- Je. Messa questa lista sull’uno e 1’ altro occhio ( anche che uno solo fosse r occhio operato) si pongono altre liste, ma trasver- sali, cioe; al di sopra dell’ arco sopraciliare, sulla palpebra supe- riore ed inferiore. Le striscioline trasversali sono quasi tutte di una stessa lun- ghe?za, cioe, di circa 5 centimetri, ma non tutte sono della stessa larghezza; poiche quelle della palpebra superiore , sebbene d’un centimetre ordinariamente , possono variare a seconda 1’ esten- sione del diametro verticale della palpebra; le altre sono di 7 ad 8 millimetri. Di queste striscioline, varianti da 5 ad 8, si adagiano sulla palpebra superiore, mentre ne bastano 2 o 3 sulla palpebra inferiore ed 1 o 2 al di sopra dell’arco sopraciliare. Questo appareeehio, se vogliamo cosi chiamarlo, pare sia prefe- ribile a tutte le bende semplici, o piti o meno ritorte sul capo, poich6; 1. ® Immobilizza bene le palpebre 2. ® La rima palpebrale resta libera per lo scolo delle lagrime, mentre dallo stato delle palpebre, essendo su buona porzione sco- verte, si puo giudicare I’andamento dell’operazione, come quando si presentano alio stato normale, o rosse, tumefatte, ecc. L’ apparecchio rimane per due giorni ed anche per 3 qualche rara volta. Si rimuove tagliando le liste verticali in due punti, cioe sul bordo orbitale e sulla rima palpebrale, e cosi poi queste parti si staccano isolatarnente e delicatamente senza rammollirle. b) Cura mediata. — Quando tutto procede regolarmente, dopo il secondo giorno si fa la medicatura dell’ atropina, se occorre, o si tornano ad applicare le liste di taffetta. Risultamenti ed EsiTi. — Tornando ai 40 operati col 2.® processo Castorani, diciamo prima degV interni, e poi degli esterni, in ulti- mo di tutti gli operati. Interni. Tolto qualche individuo che per leggerissimo dolore sviluppato, durante la cura consecutiva, e che cedeva all’uso del* I’atropina, qualche altro che per dolori e leggiere irritazioni, che svanivano dietro 1’applicazione di 10 o 12 mignatte sulla tempia corrispondente all’ occhio affetto, ed altri a cui praticavasi delle scarifleazioni, noi abbiam poco da notare come si vede, per gl’in- fermi ricoverati nella Clinica. La cura delle deplezioni sanguigne local! giova mirabilmente; anzi in Clinica, quando 1’ operazione e stata un po’ laboriosa, e