Trattato teorico e pratico delle malattie degli occhi [a synopsis of the work of G.J. Beer and others] / Tradotto dal tedesco in francese sulla 3a ed. da F.J. Riester, accresciuto di note da L. Jallat.

  • Weller, Carl Heinrich, 1794-1854.
Date:
1833-1834
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Credit: Trattato teorico e pratico delle malattie degli occhi [a synopsis of the work of G.J. Beer and others] / Tradotto dal tedesco in francese sulla 3a ed. da F.J. Riester, accresciuto di note da L. Jallat. Source: Wellcome Collection.

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    ISO cosso operativo a cui conviene appigliarsi allorché vuoi¬ si distruggere un’ aderenza immedieta. Un ajuto col pollice e P indice fa una piega trasversale sulla pel¬ le della palpebra superiore, che tira in alto , allon- , tanandola dal globo dell5 occhio ; in questo tempo , l’operatore prendendo con una mano la palpebra infe¬ riore e tirandola in basso per allontanarla ugualmente dall’occhio, introduce un bisturi retto, perfettamente ottuso nella sua punta, verso F angolo interno, fra il globo dell’occhio ed il bordo palpebrale, conducendo lentamente il tagliente verso la commettitura esterna, senza interessare l’uno o l’altro dei suoi bordi. Se 1 aderenza è costituita da una membrana, si fa F in¬ cisione in modo da scalfire la palpebra superiore , facendo in seguito colle cesoie rette il riseccamento della membrana che resta aderente alla palpebra in¬ feriore. Ad oggetto di prevenire una nuova riunione, è necessario che il malato s’astenga di dormire nella notte che succede all’ operazione; si fanno di più la¬ vare nel tempo stesso i bordi che resultano dalla di¬ visione, con dell’ acqua di rose, nella quale vi sia di¬ sciolto dell’ acetato di piombo, e si spalma spesso colla pomata composta di burro e tuzia. Operazione del simhlefaro. Se il globo dell’oc¬ chio è immediatamente aderente alle palpebre si al¬ lontanano , come nel caso precedente, e si dividono per mezzo del bisturi di Leber a lama stretta,ottuso nella sua punta, flessibile, e tagliente sui lati; si opera comprimendo piuttosto che segando. Quando al con¬ trario il simhlefaro resulta dalla presenza di briglie membranose, bisogna prima di tutto separarle dalia congiuntiva palpebrale; prendere in seguito colle pin¬ zette epilatorio le bri glie aderenti al globo dell’ occhio, e distaccarle più esattamente che è possibile , senza interessare quest’ organo. Si devono pure usare fre¬ quentemente i colliri con acetato di piombo , subito dopo F operazione. Io mi sono ancora trovato bene dopo la distruzione dell’ anchiloblefaro, e dopò quella del simhlefaro, dell’ uso della pomata seguente, della quale io ne faceva introdurre , ogni due ore , fra le palpebre, una quantità uguale al volume di una len¬ ticchia.