Nuova zoonomia, ovvero, Dottrina dei rapporti organici: proposta quale nuova filosofia per la scienza organica e per l'arte medica (Volume 1).
- Copello, Juan
- Date:
- 1854-61
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Credit: Nuova zoonomia, ovvero, Dottrina dei rapporti organici: proposta quale nuova filosofia per la scienza organica e per l'arte medica (Volume 1). Source: Wellcome Collection.
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![§ 14.—La Medicina é figlia del tempo, e non ha potuto progre- dire che pel concorso di molti uomini e di molti studi. (1) Dà Ip- pocrate fino a noi, uomini insigni e benemeriti d'ogni secolo e d'og- ni nazione l'hanno arrichita d'importanti scoperte osservazioni ed idee, e ad essi dobbiamo il deposito delle mediche conoscenze che or possediamo. In una scienza come é la nostra che da meschi- ni principii crebbe via via, e di secolo in secolo si fece ricca di mol- ti preziosi e veramente utili materiali, sarebbe equalmente con- trario sia al genio progressivo della scienza, sia agli interessi del vero, sia al nostro debito di gratitudine o rinnegare ciò che dob- biamo agli antichi, o credere in quelli tutto compreso, come fosso da loro esaurito il campo dell' esperienza e del ragionamento. Pure in tutti i tempi della storia medica vediamo assai comune questa ten- denza dei medici, o d'idolatrare gli antichi quasi tutto avessero os- servato e insegnato, quasi nulla potesse aggiungersi ai loro fatti ed ai loro concetti e nulla potesse riformarsi; o di vilipenderli in- gratamente come fosse tutto meschino incompleto falso ed inutile quanto ci tramandarono, e che la medicina teorica e pratica comin- ciasse coi disprezzatori degli antichi maestri. Basti in prova di ciò ricordare i grandi elogi ed i grandi biasimi di cui fu oggetto in ogni tempo il Padre inmortale della Medicina, da Asclepiade che chiamava i suoi libri meditazione della morte fino ai nostri gior- ni. (2) Or tanto la docile servilità degli uni, come la ingratitudine ed indipendenza degli altri noqquero grandemente al progresso del- la Teoria medica, perché la prima fu cagione che si accettasse per buono tutto quanto era antico, che si rimanesse stazionarii nella povertà e nell' indolenza, credendo già possedere quanto convie- ne alla scienza e alla pratica; perciò opinio copia causa inopice (3); quindi distrutta la critica, non sentito neppure il bisogno di nuovi fatti e di nuove idee, vale a dire il bisogno del progresso e del perfezionamento. La seconda fu cagione che rinnegati gli an- tichi, si rinnegassero i fondamenti sui quali pure può fondarsi una Dottrina qualunque, che mancasse la critica, e che perciò si ten- tassero le teorie col metodo d' indovinamento. I primi somiglia- no a chi si contenta del paterno rettaggio, e lo gode senza miglio- rarlo e aumentarlo, nemmeno pensando ai maggiori bisogni dei fi- gli avvenire. I secondi somigliano a chi vi rinunzia e si priva por- ti] Medicina. . . . temporis filia. . . . Xon in Immani profecto ingenii acumine si- ta est ars prestantissima quani diligun* et acurata et sngax notatio n a turco atquce animadvertio peperit, sed potius variis ottiusque cetatis doctórum laboribus coacer- vata sapientia dicenda est, hominunque ir.ultorum mens inunum quasi collecta. Ba- glivi Prax. Med. lib. 1. [2] Rasori del preteso genio di Ippocrate. Broussais. . . . [3] Bacone.](https://iiif.wellcomecollection.org/image/b21110967_0030.jp2/full/800%2C/0/default.jpg)