Volume 1

Psicologia sperimentale / [Sante de Sanctis].

  • De Sanctis, Sante, 1862-1935.
Date:
1929-
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Credit: Psicologia sperimentale / [Sante de Sanctis]. Source: Wellcome Collection.

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    tono potentemente il nostro sistema neuro-vegetativo o che rapida¬ mente tendono a sublimazione, e ricordi che ci parevano spenti, pen¬ sieri che ci paiono originali, cambiamenti bruschi e profondi di sensi¬ bilità, aspirazioni e spunti di reazioni e perfino identificazioni coll’au¬ tore, nel momento magico (come diceva Wagner) della creazione artistica. Non a torto Goethe scrisse che la musica esprime l’inespri¬ mibile. c) La Parola: Ciò non di meno, il] valore espressivo della parola non è superato da nessun’altra forma di linguaggio; e ciò a causa della facile comunicabilità di essa e della limitazione, e quindi della precisione, del suo significato. Quando una lingua è bambina i vocaboli son più generali e inde¬ terminati e sembrano esprimere, più che gli oggetti singoli, gruppi di oggetti e di cose e relazioni fra oggetti, cose e accadimenti. Una pa¬ rola esprime da sola i due contrari, come nell’antichissimo egiziano in cui, ad esempio, un unico monosillabo indicava forza e debolezza. Nel primo apparire dei primi vocaboli questi dovevano sorgere dalla coscienza quasi direi esuberanti di senso; dei vocaboli brevi, ma gene¬ ralissimi erano i simboli di tutta un’attività psichica oscura, poco differenziata, ma pur vasta ed energica. Quando una lingua si fa adulta, i vocaboli si moltiplicano per esprimere particolari oggetti e particolari stati dell’animo. L’esjn'essione discorsiva infatti è il lin¬ guaggio propriamente detto perchè è la forma espressiva di una importanza umano-sociale senza confronti con gli altri modi di espres¬ sione e di obbiettivazione motrice del pensiero. C’è un linguaggio interiore e un linguaggio esteriore o favella, ma il primo si acquista con l’esperienza uditiva di altri che parlano, che cioè posseggono di già il secondo, e mancando questa (sordi), con l’esperienza visiva e anche tattile-muscolare. L’acquisto come al solito è una conquista, giacché (come anche la patologia dimostra) nessun bambino potrebbe apprendere a parlare se non possedesse una disposizione ereditaria ad hoc e non disponesse quindi di una propria spontaneità. La imitazione, cioè l’apprendimento, fa sì che si formi a poco a poco nel bambino la memoria uditiva delle parole e che in lui si formino abituali associazioni fra le parole apprese e gli oggetti dalle parole designati, e inoltre, che il bambino indichi con segni (sostan-