Le prime farmacopee italiane ed in particolare dei ricettari fiorentini / A. Corradi.

  • Corradi, Alfonso, 1833-1892.
Date:
1887
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Credit: Le prime farmacopee italiane ed in particolare dei ricettari fiorentini / A. Corradi. Source: Wellcome Collection.

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    Quello si ricerca a purifichare il mele ; Della trituratone delle spetie ; Quando si truova an parte equale. Tortellli di seni (1) ; Delle medicine oppiate (2); Di certi nomi incogniti (3) ; Trochischi di tyro (4) ; Quando in una ricepta si truova una chosa che ne sia più (5), quale abbiamo a torre ? Chandi rosati et violati (6) ; Della trituratione della Schamonea et Reubarbero et Coloquintidi; Della trituratione delle Spetie; * Chome et quando si mettono la spetie ne lactovari; Del legno aloe (7); (1) Erano di fior di farina impastato con mastice e cotto in forma di schiacciata, che poi fattane polvere, andava rimpastata e ricotta in guisa da averne trochisci. Dicevansi de seni dalla regione idest de terra Yerusalem, quoniam ibi Arabes impastant eos cum aqua rna- sticis (Suardi Pauli «Thesaurus Aromatariorum.» Venetiis, liiOG, p. 59). Avvertiva il Mattioli che il lentisco, il quale nasce abbondantemente in Italia e specialmente nelle maremme di Siena, produce anche fra noi il mastice, come che non tanto quanto fa in Cliio o in Candia («Discorsi nei sei libri di Pedacio Dioscoride. ■» Venetia, 1559, p. 89). (2) Lo speziale non doveva venderle prima di sei mesi se il medico non le chiedeva. (3) Ecco i nomi incogniti, dei quali i compilatori davano la dichia- razione senza grande sforzo di erudizione etimologica. — Rodoleon (olio rosato) — Rodozucchera (zucchero rosato) — Rodomel (miele rosato) — Geleniabin (miele rosato colato) — Mellicratum (idromele)— Se- chaniabin (sciroppo acetoso) — Oximel (aceto e miele) — O.cizachera (aceto e zucchero). (4) Composti della carne del serpente tyro, specie di vipera, così detto per corruzione di Sr^p'.'ov animale velenoso ingenero: non avendo tal carne, si contentavano di sostituirvi il dittamo e la tormentilla, funsi e l’altra pianta valendo assai contro al veleno. (5) La domanda è ripresa, e meglio espressa, nell’articolo che pur ne dà la risposta; e cioè quando in una ricetta si trova alcun nome che significhi più cose sempre deve intendersi la più nobile. Ad esempio quando si legga senz’altra specificazione spiga, rose, gomma, cassia, storace dove prendersi spigonardi, rose rosse, gomma arabica, cassia lignea, storace, calamita. (6) Zucchero candito con sciroppo di rose o di viole. (7) Agallochon dei Greci, Agalugin degli Arabi, ahalot degli Ebrei, donde il nome di legno d’aloe, che nulla ha che fare con il noto succo