Sulla patogenesi del tremore arteriosclerotico / G.S. Torri.

  • Torri, G.S.
Date:
1912
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Credit: Sulla patogenesi del tremore arteriosclerotico / G.S. Torri. Source: Wellcome Collection.

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    braccio destro come quello che fu sottoposto in confronto al sinistro a maggior sforzo: entrambi gli ammalati non erano mancini, eppure il tremore in en- trambi era maggiore a sinistra ! Se poi si pensa che il Mantegazza aveva fatto sempre il fabbro, mentre il Pedrazzini era mereiaio ambulante, ammessa l’ipotesi del Novi, come per le differenti occupazioni, diversi erano stati i gruppi muscolari maggiormente af- faticati, così era da attendersi la localizzazione del disordine motorio piuttosto nell’arto superiore che nell’inferiore a seconda del maggior lavoro prestato : fatto invece che non si è verificato. Difficilmente poi si spiegherebbe il tremore del mascellare inferiore riscon- trato nel Mantegazza, come difficilmente si spiegherebbe il tremore affermativo 0 negativo del capo che pur sovente si riscontra nella così detta forma senile. Non è superfluo il ricordare che secondo il Massalongo la testa non andrebbe mai esente nel tremore senile. Bourgarel pure lo trova quasi costante ed il Pieraccini afferma che « la testa è la sede più costante e vi determina quel particolare movimento in senso verticale od orizzontale, per il quale sembra che il soggetto dica sempre di sì col gesto, o sempre di no ». Per il Pirera la testa rappresenta la sede iniziale del tremore senile. E va pure notato che secondo alcuni autori questa forma sarebbe più fre- quente nella donna: la quale certamente affatica nel lavoro i suoi muscoli in molto minor grado che l’uomo. Da ultimo faccio presente che nel tremore arteriosclerotico non sfuggono 1 ricchi, i quali, come la donna, non chiedono in genere alla loro muscolatura soverchie prestazioni. Prima di parlare del risultato dell’indagine microscopica, credo opportuno premettere alcune note sul modo di presentarsi della fibra muscolare nel vecchio. Tutti i tessuti dell’organismo del vecchio, in seguito alla diminuita capa- cità dell’elemento cellulare ad assimilare e a trasformare le sostanze nutritive ed a cagione dell’anomala composizione del plasma sanguinis, secondaria alla sclerosi senile del parenchima delle glandole secernenti, vengono ad essere più o meno modificati nell’intima compagine anatomica. Alla sorte comune non sfugge il tessuto muscolare. Il processo più frequente a riscontrarsi è l’atrofia: essa interessa ugualmente tutti i muscoli. La fibrocellula diminuisce di numero e di volume senza però soggiacere ad alterazione della striatura od a processi degenerativi. Di pari passo colla diminuzione della fibra muscolare, a colmare i vuoti da questa lasciati, sopravviene la proliferazione del tessuto connettivo. L’aumento di questo tanto si riscontra tra i fasci di fibre quanto attorno alle singole fibre muscolari, ma in grado sempre più accentuato attorno ai vasi arteriosi i quali spesso sono sede di processi sclerotici. Si può inoltre riscontrare la frammentazione trasversale della fibra: la quale però conserva ancora la sua striatura, ma acquista una speciale fragilità. Trai processi degenerativi è più frequente lo stato vacuolare: la fibra, nei tagli trasversali, presenta sia al centro, sia alla periferia delle lacune di tessuto in forma di piccoli spazii irregolarmente circolari. Trovansi pure fibrocellule con rigonfiamento torbido o con degenerazione granulo-grassa o con degenerazione pigmentaria. Il grado di tali alterazioni è variabilissimo da caso a caso.