Sopra un caso di splenotifo a sindrome anemica / Alfredo Macchi.

  • Macchi, Alfredo.
Date:
1913
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Credit: Sopra un caso di splenotifo a sindrome anemica / Alfredo Macchi. Source: Wellcome Collection.

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    zone emorragiche, necrotiche, e tale localizzazione non può che rapportarsi al momento d’ingresso del germe anteriore sicuramente al manifestarsi della forma anemica, in altre parole alle pregressa infezione tifosa dalla quale trasse ori- gine il quadro anemico che condusse a morte il paziente. Ora è noto che la milza reagisce all’infezione ebertiana non solo come tumore infettivo, ma è C(jstantemente invasa dal germe il quale viene anche a subirvi una attenuazione ed è pure noto che alla guarigione del tifo segue la scom- parsa graduale dell’ agente patogeno anche dalla milza. A tale regolare decorso dell’infezione tifosa possono aversi eccezi()iii rispetto ad organi diversi nei quali può restare localizzato il b. di Eberth e imprimervi alterazioni anato- mo patologiche di vario grado: così ricordo la localizza- zione ai polmoni (pnenmotifo) al laringe (laringotifo) alle meningi, ai reni, alle ossa. Localizzazione meno freijuenti è quella riguardante il caso da me osservato, in quanto che tale sede lia per se speciale significato nei postumi anemici che lo caratterizzano in così alto grado. Basti ri- cordare che la milza in tal modo colpita deve aver perduto della capacità di reazione ematopoietica, compensatoria alla distruzione degli elementi del sangue, e come d’altra par- te dai focolai splenici sia partita una produzione costante di tossine emolizzanti, in grado continuo, tale da sostenere la forma progressiva dell’anemia. Mentre quindi |)uò parlarsi di splenotifo nel senso di localizzazione nella milza del b. di Eberth, postuma di pre- gressa infezione intestinale tifosa, dobbiamo considerare come dipendenti dalla localizzazione stessa e dal perdurare nella stessa sede splenica del b. di Eberth tutto il quadro dell’ anemia progressiva. In conclusiime il caso da me esposto dovrebbe làen-