Cancro e cirrosi del fegato in particolare distribuzione : storia clinica e annotazioni / del dott. Luigi Corazza.

  • Corazza, Luigi.
Date:
1871
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Credit: Cancro e cirrosi del fegato in particolare distribuzione : storia clinica e annotazioni / del dott. Luigi Corazza. Source: Wellcome Collection.

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    latati, alcuni fino all* ampiezza di una penna d’ oca, e in certi punti con dilatazioni irregolari e ad ampolla, contenenti della bile verde, addensata: la sostanza epa¬ tica intermedia o parenchima si presenta un po’ sodo, di colore giallo-verde saturo, pressoché uniforme, solo con lievi linee bianchicce come filamenti, e non bene appa¬ rente la struttura marmorfizzata del fegato. Il lobo si¬ nistro di apparenze tutte differenti, piccolo, sodo, il cui diametro trasverso è centimetri 11, 1’ antero-po- steriore 8, quello di grossezza 4; granuloso sì alla su- * perfide che ai taglio, e costituito di tessuto come calloso, « o cicatriceo, o in una parola cirrotico ; questo non con¬ teneva in genere noduli come il destro, solo quelli della parte interna (o confine sinistro) del lobo destro sporge¬ vano appena nel lobo sinistro e non più. Cistifellea con¬ tenente un liquido siero'mucoso appena giallo: le glan- dole della porta hepatis grosse come ciliegie, molli, costi¬ tuite da una sostanza midollare, poltacea, grigia. La vena ♦ porta alla porta hepatis laddove si biforca nel fegato, ap¬ pena prima della biforcazione lascia vedere nel suo inter¬ no il sangue coagulato ed una vegetazione o prominenza granulosa dell’ aspetto midollare, molle, sulla quale sono depositati degli straterelli di fibrina, che sporge entro il lume del vaso, in parte ostruendolo, e sembrerebbe ai- fi ingrosso che partisse dalla vena stessa, ma bene esa¬ minato si vede che fa un tutto continuo con una glando¬ la degenerata, che giace al di dietro e contro la vena, e fi alterazione si è propagata alla parete vasale : es¬ sendo rimasto il preparato in macerazione per un po’ di tempo si è spappolata la sostanza midollare, per¬ duta, e rimasta nella parete della vena un pertugio. Un po’ più alto nel ramo destro una produzione polipi- forme delle medesime apparenze, diciam, cancerigne, ma non partente da glandola degenerata, che perfori come il