La malattia de sonno e le recenti conferenze internazionali su Essa (con un'appendice su Italiani cultori della medicina tropicale) / Filippo Rho.

  • Rho, Filippo.
Date:
1908
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Credit: La malattia de sonno e le recenti conferenze internazionali su Essa (con un'appendice su Italiani cultori della medicina tropicale) / Filippo Rho. Source: Wellcome Collection.

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    La tripanosi umana si presenta quindi sotto due aspetti diffe- renti, che corrispondono a due stadii della malattia, cioè: 1° stadio nel quale l’infezione, limitata alle ghiandole linfa- tiche e al sangue, si manifesta con un complesso sintomatico in cui spicca soprattutto la febbre, onde questo venne detto stadio della febbre tripcinosomica ; 2° stadio che costituisce propriamente la malattia del sonno, in cui, ai precedenti sintomi, si aggiungono quelli dovuti ad altera- zioni del sistema nervoso, per l’entrata del Trypanosoma yambiense negli spazi linfatici dell’asse cerebro-spinale. Nel primo stadio la sindrome è costituita, oltre che da febbre irregolare, da polso celere, macchie eritematose, edemi, ingrossamento di molte ghiandole linfatiche, e da altri sintomi meno caratteristici e costanti quali sarebbero Ja cefalea e l’ingrossamento della milza. a) Febbre. Una febbre continua, della durata’di 15-20 giorni segna talora l’inizio della malattia; questo però spesso passa inav- vertito o viene attribuito ad altre cause. La febbre infatti può essere lieve, lievissima, mentre invece talora è elevata e anche molto; la temperatura della sera è sempre più alta che al mattino. Del resto niente di più irregolare e atipico di questa febbre, eli e in seguito si presenta ad accessi variabili, per lo più di 2 o 3 giorni, alternati con periodi di apiressia che possono prolungarsi anche per mesi. Di regola la febbre entra senza brivido; se questo esiste, è poco pro- nunciato. Il chiuino non ha su essa alcun effetto. b) Adenopatia. È pure un sintomo caratteristico, che nou manca mai, perchè alcuni gruppi glandolar!, massime quelli laterali del collo, spesso quelli del gomito (epitrocleari) più di rado quelli del- l’ascella e dell’inguine si presentano ingrossati. Questi gauglii sono duri, mobili, ben isolati, raramente dolenti, della grandezza massima di una nocciuola. In questi gauglii si localizzano in gran numero i tripanosomi, sempre in maggior numero che nel sangue; cosicché, il miglior modo per fare la diagnosi, che levi ogni dubbio sulla natura della malattia, cousiste nell’aspirare da queste glandole ingor- gate un po’di succo, mercè una puntura fatta con una comune si- ringa per iniezioni ipodermiche. Quel succo esaminato al microscopio rivelerà immancabilmente i parassiti, se si tratta di tripanosi. c) Polso. È molle, celere, con 85-110 battute al minuto, anche all’infuori degli accessi febbrili; durante la febbre il numero dei battiti può salire anche a 140. d) Placche eritematose, cioè chiazze rossastre in diverse parti del corpo, possono presentarsi, specialmente in coincidenza con gli accessi febbrili.