Studi clinici sulle alterazioni del ritmo respiratorio : (con speciale riguardo alle forme agoniche e alle nevrosiche) / Cesare Frugoni.

  • Frugoni, Cesare, 1881-1978.
Date:
1910
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Credit: Studi clinici sulle alterazioni del ritmo respiratorio : (con speciale riguardo alle forme agoniche e alle nevrosiche) / Cesare Frugoni. Source: Wellcome Collection.

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    transitoria fase, di ipertono, ora a carattere spastico e sussultorio accompagnate in qualche raro caso da sbadiglio o da singhiozzo (o eccezionalmente da starnuto), Il perchè dei due principali segmenti respiratori cessi solitamente dapprima il torace e solo per ultimo il diaframma è difficile stabilire con sicurezza; può darsi però che a ciò contribuisca non solo la maggior importanza funzionale di questo su quelli, ma forse e più ancora la speciale disposizione delle sue cellule d’origine riunite in un nucleo unico all’altezza del III, IV segmento all’incirca, anzi che sparse per tutta l’altezza del midollo dorsale. Nel riguardo dei centri spinali è risaputo come Mosso abbia dimostrato in spe- cialissime condizioni sperimentali, una automaticità loro propria e per la quale, anche dopo completamente separate dal bulbo, le cellule midollari da sole potreb- bero ristabilire il respiro con ritmiche fasi di riposo e di attività sì da dimo- strarsi capaci di una funzione e di un automatismo analoghi se non identici ed eventualmente supplementari di quelli dei centri bulbari, come era stato ammesso del resto da Langerdorlf, Wertheimer, Rokitansky, ecc. Se tale constatazione, speri- mentalmente esatta, possa però in qualche modo aiutarci ad interpretare fenomeni fisiopatologici, io dubito assai giacché la clinica — a mia conoscenza almeno — non offre esempi che ci dimostrino nell’uomo tale eventualità, nonostante si diano casi talora nei quali si realizzano condizioni migliori di qualunque dispositivo spe- rimentale. Voglio alludere qui alle interruzioni midollari (1) che si verificano subito al disotto del centro frenico per processi patologici o per fattori traumatici, ma nei quali stabiiitasi la paralisi toracica respiratoria non si ha alcun tentativo o gu'zzo di funzione che giustifichi l’ammissione clinica di tale automaticità latente anche nelle cellule midollari dei muscoli respiratori dell’uomo; sì che in patologia umana dobbiamo limitarci per ora a considerarle come le esecutrici immediate e cieche di stimoli superiori di provenienza bulbare. * * * Sul respiro dissociato sarò pertanto breve giacché già in precedenti memorie alle quali rimando me ne sono occupato riferendo la descrizione che il mio Maestro ha dato del fenomeno, caratterizzato da « una più o meno accentuata dissociazione della con- trazione del diaframma e dei muscoli intercostali e fino a tal punto che mentre per l’un muscolo è già in atto la fase espiratoria, per gli altri si è all’inizio della in- i spiratoria o viceversa, potendo estendersi l’incoordinazione ai muscoli ausiliari del respiro » e il quale « ora appare fugacemente ora è piuttosto duraturo, quando solo (1) Un esempio ne vidi assai chiaro anche quest’anno in certo G... D... R..., ri- coverato in clinica nostra perchè affetto da morbo di Pott cervicale; in esso 14 giorni prima della morte improvvisamente si stabilirono paraplegia, turbe sSnteriche, anestesia nei due terzi inferiori del tronco e paralisi completa dei muscoli toracici solo funzionando il diaframma e fino alla morte i muscoli toracici si mantennero completamente para- lizzati.