Studi clinici sulle alterazioni del ritmo respiratorio : (con speciale riguardo alle forme agoniche e alle nevrosiche) / Cesare Frugoni.

  • Frugoni, Cesare, 1881-1978.
Date:
1910
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Credit: Studi clinici sulle alterazioni del ritmo respiratorio : (con speciale riguardo alle forme agoniche e alle nevrosiche) / Cesare Frugoni. Source: Wellcome Collection.

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    in clinica non si debba esser corrivi a risalire senz’altro dalle singole osservazioni all’enunciazione di leggi generali e come sempre convenga distinguere caso da caso, l’una dall’altra clinica contingenza. Direbbe cosa inesatta chi a guisa di legge ge- nerale affermasse la modificabilità del respiro intermittente e di Cheyne-Stokes per mezzo dell’O2, e del pari chi la negasse, dovendosi riconoscere invece dàU’esame dei fatti che vi sono respiri di Cheyne-Stokes e semplicemente intermittenti, modifica- bili e altri che non lo sono, a tal segno che in uno stesso soggetto, e il mio è anche in ciò chiara dimostrazione, può in successivi periodi aversi l’una e l’altra evenienza. Compito della clinica allora è non tanto il formulare leggi quanto il ri- cercare e fornire la spiegazione dei fatti, stabilendone così l’eventuale valore e si- gnificato ; ed è ciò che cercheremo di fare continuando intanto a studiare i fatti offerti dalla nostra stessa ammalata. Un paio d’ore più tardi il respiro che, tuttora intermittente, aveva assunto però un tipo alquanto diverso (giacché all’alterna vicenda di gruppi costituiti da 2-4 elementi con pause di essi maggiori erano subentrati gruppi di 4-8 atti respi- ratori con pause di lunghezza pressoché corrispondente) più non si mostrò suscet- tibile di scomparire in seguito alla somministrazione di O2 per quanto protratta ed abbondante. La grafica n. 2 della tavoia, per vero ci apprende che iniziata la respi- razione di O2, dopo un primo gruppo ed una pausa normali, segue un altro gruppo di 8 respiri pure normale ma che immediatamente si continua e senza interposi- zione di pause di sorta con altri 15 atti respiratori gli uni dagli altri maggiormente distanziati sì da dare nel complesso una serie di ben 13 respiri alla quale, dopo una pausa, altri due gruppi succedono di diversa lunghezza fino a che il respiro definitivamente riprende i caratteri di prima e non ostante la ininterrotta sommi- nistrazione di 02, più non li modifica. Di fronte a sì diverso comportamento del- l’alterazione respiratoria in uno stesso soggetto, occorre pur stabilire se la causa di ciò risieda o in modificate condizioni generali dell’organismo ammalato o in pe- > culiari de’ centri che regolano la meccanica respiratoria o in tutti e due i fattori^ contemporaneamente. Anzi tutto, non solo la paziente era in condizioni più gravi, il coma più pro- fondo e prossima la morte che avvenne infatti dopo circa mezz’ora, ma nella stessa j funzione respiratoria noi leggiamo i segni di una sua ben più grave partecipazione ; morbosa. Mentre infatti nel precedente periodo torace ed addome agivano sinergi- camente per quanto con predominio del segmento frenico sulle sezioni toraciche, in questa fase invece il diaframma solo è mosso da energie attive e il torace, comple- tamente paralizzato, non fa che passivamente seguire i movimenti che le leggi mec- i caniche gli impongono, deprimendosi per l’aspirazione esercitata dall’inspirazione diaframmatica e tornando poi su sé stesso per reazione di elasticità non appena cessata la forza che ne aveva indotto l’avvallamento. La consociazione alla periodicità del ritmo della completa paralisi toracica di- mostra quindi all’evidenza la sofferenza notevolmente più grave de’ centri respira- j tori e il loro grado di maggior depressione se parte di essi, i centri toracici, mo strano sospensione completa della funzione. Onde è legittimo supporre che nella più grave compromissione morbosa dei centri stia appunto la ragione del diverse j