Sulla attività o non attività della dilatazione dei vasi : e sopra alcune questioni che hanno attinenza con quella : considerazioni / di C. Studiati.

  • Studiati, Cesare.
Date:
1877
Catalogue details

Licence: Public Domain Mark

Credit: Sulla attività o non attività della dilatazione dei vasi : e sopra alcune questioni che hanno attinenza con quella : considerazioni / di C. Studiati. Source: Wellcome Collection.

Provider: This material has been provided by The Royal College of Surgeons of England. The original may be consulted at The Royal College of Surgeons of England.

    10/60 (page 10)
    anche per le altre parti del corpo via via che si sono trovati i punti ai quali bisognava recare offesa per paralizzare questa o quella provincia dei nervi vasomotori. — La dilatazione vascolare che in tutti questi casi consegue sempre alla recisione dei nervi, significa evidentemente che nelle condizioni ordinarie le fibre muscolari dipendenti da quei nervi non erano in completo rilas- samento, ma bensì in un certo grado di contrazione permanente, il quale non doveva nemmeno essere lievissimo se se ne giudica dalla quantità della dilatazione che si verifica per la parafisi di quelle fibre. — Le fibre muscolari dei vasi sono dunque in grado non indifferente nella condizione nota col nome di tonicità mu- scolare, che consiste in una contrazione, piu o meno pronunziata nei singoli casi, continua perchè derivante da azioni stimolative del pari continue. — Questo che è così manifestamente vero per le fibre muscolari dei vasellini sanguigni, è da presumere vero del pari per i linfatici perchè la tonicità muscolare non è un fenomeno speciale a certe fibre muscolari, ma è invece generale e costante almeno per i muscoli fisci ; per i linfatici non abbiamo peraltro, come per i vasi sanguigni, la possibilità di dimostrare la cosa, o di conoscerne la misura. § 5. Effetti delle variazioni in più o in meno della tonicità dei vasi sanguigni e linfatici. — Fra tutte le cagioni che cooperano a de- terminare il grado maggiore o minore di slargaraento dei vasellini sanguigni, questa del diverso grado di contrazione tonica delle fibrille muscolari è evidentemente quella che può produrre le modificazioni più grandi, piu rapide, e più localizzate nella am- piezza dei piccoli vasi. Chiaro apparisce infatti che un aumento di contrazione tonica, per esempio nelle fibre muscolari dei linfatici, dovrà rendere più diffìcile il deflusso del succo interstiziale, e così, aumentando le resistenze esterne, farà che 'ad ima data pressione sanguigna corrisponda una dilatazione vascolare minore di quando quella contrazione tonica era meno intensa : e viceversa nel caso contrario. Se l’aumento della contrazione tonica sarà invece nelle fibrille muscolari delle tuniche dei vasi sanguigni, è del pari evi- dente che scemerà il diametro di quei vasi, che aumenterà nel caso opposto. Del meccanismo in virtù del quale avvengono que- ste modificazioni nella contrazione tonica dei vasi, linfatici o san- guigni che siano, conviene adunque che ci occupiamo, per vedere sin dove coi dati che oggi possediamo ci è possibile di intenderlo.