Ricerche chimico-fisiche sulla lente cristallina / Filippo Bottazzi e Noè Scalinci.

  • Bottazzi, Filippo, 1867-1941.
Date:
1909
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Credit: Ricerche chimico-fisiche sulla lente cristallina / Filippo Bottazzi e Noè Scalinci. Source: Wellcome Collection.

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    alcali-salina la cui concentrazione in alcali l’avrebbe rotta già in minor tempo se non fosse stata la presenza del sale. Per ciò, abbiamo potuto pe- sare le lenti per più lungo tempo, e constatare aumenti del loro peso di più del 100 %» cosa impossibile a constatare nelle pure soluzioni di Na OH di concentrazione eguale. Per quanto riguarda gli acidi, possiamo esaminare prima l'influenza della concentrazione, poi quella della natura dell’acido. Solo dell’acido clo- ridrico abbiamo tracciato nella fig. 12 le tre curve a, b e c, corrispondenti alle tre concentrazioni; degli altri acidi vi si trova tracciata la sola curva a, che corrisponde alla concentrazione maggiore. Ora si vede che la curva a dell’HCl sta sopra quella b, e questa sopra la curva c, a significare cbo per l'acido cloridrico la grandessa dell'imbibisione è direttamente propor - zionale alla concentrazione degli H+; e lo stesso può rilevarsi, consultando la tabella XX, per l’acido solforico e per l’acido acetico. Se poi si conside- rano le tre curve a dei tre acidi alla maggiore concentrazione, si vede che esse decorrono, nelle prime tre ore d'immersione, approssimativamente sulla medesima ascissa, con questo di particolare che le due curve a dell'acido cloridrico e dell’acido acetico decorrono un poco sopra quella dell’acido sol- forico, e che esse s’intersecano in due punti. In altre parole, l'acido clori- drico e l'acido acetico favoriscono, in presenza di Na Cl, l'imbibizione un poco più dell'acido solforico, a parità di concentrazione. Se finalmente si considera lo stato delle lenti dopo 24 ore d’immersione (una così lunga immersione qui è possibile, appunto perchè l'imbibizione e l'alterazione delle lenti non sono molto grandi), si vede che la stessa relazione sussiste fra i tre acidi: dopo 24 ore d’immersione, l’aumento percentuale del peso è mag- giore nella lente immersa in soluzione di HC1 che non nella lente immersa in soluzione di acido acetico e di acido solforico ; e fra le tre con- centrazioni dell’acido cloridrico: dopo 24 ore l’imbibizione della lente alla concentrazione a è maggiore che alla concentrazione b, es a questa maggiore che alla concentrazione c. I mutamenti d’aspetto della lente sono del seguente tenore. Nelle soluzioni di Na OH e Na Cl, il sollevamento della capsula si osserva quasi subito, a tutt’e tre le concentrazioni di NaOH (dopo 5'-10'); dopo 60'-90', nella lente im- mersa nella soluzione a (maggiore concentrazione di NaOH) si vede attorno alla capsula , come una nubecola, dovuta alla macerazione di essa, che comparisce più tardi alle altre concentrazioni. La capsula intanto continua a distendersi, e alla fine della terza ora d’im- mersione è si grandemente distesa, che il corpo della lente, situato quasi nel centro d’uno spesso involucro liquido, costituisce, per diametro, appena un terzo di tutta lente. Lo strato superficiale della lente, alla terza ora, presenta sempre un aspetto grigiastro ed è disgregato. Giù non ostante, di vero opacamento della lente non può parlarsi. Il liquido adunato fra la capsula e il corpo del cristallino è una soluzione di alcalifacoproteina. Nelle soluzioni di acido acetico e Na Cl, alla fine della terza ora, non si vede sol- levamento della capsula. Per quanto riguarda la trasparenza, alla concentrazione a di