Memorie sulla elettricità animale / Di Luigi Galvani ... al celebre abate Lazzaro Spallanzani ... ; Aggiunte alcune elettriche esperienze di Gio. Aldini.

  • Galvani, Luigi, 1737-1798
Date:
1797
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    lo ge ; che a forze animali vigorose anche i soli metalli perfettamen- te onioorenei bastano per determinare le contrazioni ; e che sola- mente a forze languide sono necessarj i metalli eterogenei, e dis- simili . Infitti tal legge viene apertamente comprovata da quanta sià esposto nel libro anonimo : la conferma pure il Sig. Al- dini allorché ottiene le contrazioni col solo purissimo mercurio facendolo servire da arco, e da armature; e quantunque f inge- gnoso Volta ricorra alla ossidazione , che si fa di esso mercurio nella superficie mediante fazione dell" ossigeno , che è nell" aria, e non altrimenti nelle parti interiori, pure è facile il riconoscere non aver parte una tal supposta ossidazione nel fenomeno, ove si rifletta , che T esito dell’ esperimento riesce fuor di dubbio costantemente Io stesso , se si applichi con tutta la destrezza , ed accuratezza possibile coscia , e nervo alla sola precisa superficie ; Injltre è noto al Sig. Volta , che per ottenersi tal ossidazione, e decomposizione v" abbisogna di non poco intervallo di tempo , quale certo non è quello , che s’ impiega nell" esperimento : e in- fitti in tale brevissimo tempo non si vede la minima mutazione di i acidezza , e di purezza nei medesimo mercurio . In fine questa legge stessa viene comprovata dalla costanza , con cui succede il fenomeno , usando eziandìo , oltre i metalli , altri corpi deferenti affitto omogenei.. Ma per assicurarmi poi, per quanto è possibile, della omogeneità e somiglianza nelle menome estrinseche differenze de" metalli la più esatta , ed accurata , che aver si possa , mi sono servito di lamine metalliche piuttostochè di foglie , o listarelle , perchè in tal guisa potevano le dimensio- ni , le superficie , il levigamento rendersi più comodamente, e più sicuramente eguali, e in conseguenza il paragone più esatto. Inoltre queste laminette potevamo più facilmente maneggiarsi, e trasferirsi da un luogo all" altro, senza che punto si alterasse la detta eguaglianza , e senza che altre mutazioni si inducessero , dalie quali potesse derivarne cangiamento , ed alterazione nell" esperimento , ed impedirne 1" esattezza . Riguardo poi alla omo- geneità delia sostanza degli stessi metalli , primieramente ho trat- te le armature sempre dallo-stesso pezzo di metaìio, e di più ho dato opera , che questo stesso fosse innanzi spogliato di ogni me- noma parte di metallo straniero ; ciò , che più comodamente si ottiene nel ferrò ben lavorato, e nell" argento detto a coppella. Ma prima di esporre lo sperimenro fatto con tali armature, mi piace di avvertire, come la lunga sperienza ha dimostrato , che per
    per la maggior sicurezza, e costanza deiresperimefito non si vuo^^ je già collocare sopra delle armature il solo canal vertebrale della rana, o pure gi’interi nervi isciatici unici alla loro spinai midob la conrenuta entro il canale , ma convien prima recidere i detti nervi alla loro escita in circa dal detto canale, e così separati dalla spinai midolla porli sopra le dette armature ; avver- tendo , che la boccuccia per così dire del nervo reciso pog- gi costantemente su deir armatura ^ Con una tale precauzione si ottengono quelle contrazioni, che senza d" essa indarno si aspet- terebbero : lo che potendosi assai opportunamente spiegare per la più facile escita dell’ elettricità dal nervo reciso , che non dall’ in- tero, sembra che ne risulti un nuovo argomento del naturai cor- so della medesima pel nervo, e dell’ isolamento, che a lei ne somministrano le pareti di esso. Adoperando adunque tali lamine le più levigate e risplendenti, che aver si possono, e sovra d’esse i recisi nervi collocindo nella maniera già detta, ove le fo-ze delle rane erano vigorose, ho io veduto insorgere presso che co- stantemente le contrazioni alle prime applicazioni di archi tratti dal metallo medesimo delle armature . Appresso nf è piaciuto di variare lo sperimento servendomi per armatura di lamine cavate da altri metalli omogenei per quanto comportava la loro natura, come per esempio di stagno , di zinco , di rame ; e sempre ho veduto, che a- forze animali vigorose le contrazioni sono state pronte, sebbene con arco omogeneo'affatto colle armature , pur- ché ben levigato e risplendente . Ne contento di servirmi dei me- talli perfetti , ho voluto chiamare ancora alla prova i semimetal- li , come sono le pinti di ferro , di rame , 1’ antimonio puro , la piombagine &c. e ancora in questo caso le contrazioni stmo com- parse costanti, o fosse V arco di vero metallo, o della stessa spe- cie delie armature . Egli è però vero , che essendo 1’ arco etero- geneo relativamente alle armature , sono d’ ordinario e più co- stanti , e più forti le contrazioni ; ma questo non toglie , che non nascano ancora , siccome ho dimostrato , essendo ed arma- ture , ed arco omogenei,' e talvolta ancora le ho vedute nascere più f>rti con questa seconda combinazione, che colla prima. Tuttdvolta non è da negarsi, che eccettuato il caso, in cui le armature sono ambe d’argento, nelle altre combinazioni miglio- ri ambi son quelli d’ ordinaria formati di filo di rame inargenta- to , purché sia egli ben lucido e levigato . ■ Ma passando dalie sostanze metalliche ad altre di diversa na- tura,
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