The authorship of the portrait and the border is uncertain. Suggested attributions have been summarised in Genus Bononiae (loc. cit.) as follows: "La paternità dell'incisione è stata a lungo dibattuta dalla critica: Bartsch e Heineken attribuirono la cornice ornamentale a Francesco Brizio, De Grazia (1984, pp. 188-189, n. 207 (234) la ascrisse a Valesio, tale attribuzione venne poi ricusata da Birke che la ricondusse al catalogo di Francesco Brizio cui si deve anche il frontespizio del primo volume dell'edizione dell'Ornithologiae .., .pubblicata nel 1599. Più recentemente Tosi (A. Tosi 1995, pp.538-39) ha ricusato entrambe le attribuzioni e pur evidenziando i debiti del ritratto con l'opera grafia di Agostino, lo ha attribuito a Cornelio Swindt, artista tedesco impiegato tra il 1590 e il '95 sotto le direttive di Ulisse alla realizzazione del corpus iconografico del museo aldrovandiano. Mentre la cornice sarebbe da riferirsi a Cristoforo Coriolano, anch'egli attivo nell'intaglio delle xilografie aldrovandiane. Dall'incisione deriverebbero secondo Tosi anche due dipinti, uno conservato nella sala aldrovandiana della Biblioteca Universitaria di Bologna , con l'iscrizione "Ulyss.Aldrov. aet. LXXXIIII" lo stesso che Babette Bohn attribuisce a Ludovico Carracci (The illustrated Bartsch, 1995, p. 357) ritenendolo invece che derivato dall'incisione di Agostino modello per essa. Il secondo dipinto è conservato agli Uffizi, dove è entrato nel 1721, e presenta in alto l'iscrizione "Ulysses aldrovandus". Da segnalare infine un terzo dipinto, conservato all'Accademia di Carrara di Bergamo, attribuito a Ludovico Carracci da Bodmer (1939 b , p. 134, n. 66), restituito ad Agostino da Ostrowc, che Foratti, Bodmer e De Grazia giudicarono essere stato il modello da cui sarebbe stata desunta l'incisione. De Grazia e Bohn repertoriano due stati del ritratto, entrambi dentro la ricca cornice, Malvasia e in seguito Zani nelle sue note manoscritte (P. Zani, Enciclopedia metodica. Parte seconda. Classe IX, Ritratti. Tomo 1. A-G , ms. pp. 23-24), menzionano un primo stato del ritratto inserito nel solo ovale senza la cornice ornamentale. L'esistenza di questo stato, ad oggi non identificato è, secondo Cristofori, plausibile "in considerazione del fatto che la data di probabile esecuzione , desumibile dalle indicazioni di età dell'effigiato presenti sulla stampa è il 1596. Si è ipotizzato che il fine originario del ritratto fosse quello di figurare in una dellle opere dell'autore; dopo il 1596 il ritratto fu collocato entro l'elaborata ornamentazione, e in seguito, variata l'età "LXXIIII" in "LXXVIII", la prova fu inserita nei tre volumi in folio Ornithologiae hoc est de auibus Historiae libri XII..., Bononiae, apud Franciscum de Franciscis Senensem; apud Io. Bapt. Bellagambam, 1599-1603."