A sempre maggior conferma dei miei principii nel campo delle nevropsicopatie femminili d'origine genitale : e in altri campi.

  • Bossi, L.M., Prof.
Date:
1914
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Credit: A sempre maggior conferma dei miei principii nel campo delle nevropsicopatie femminili d'origine genitale : e in altri campi. Source: Wellcome Collection.

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    Al 52.® giorno dall’ operazione, e cioè il 26 marzo, essa ritornava in lamiglia, guarita fisicamente, psichicamente, e mentalmente, e qualche mese dopo spontaneamente essa e il marito mi mandavano la loro fotografia con una dedica entusiasta. Sono ormai trascorsi sette anni. Orbene essa non ebbe più alcun squi- librio nè nervoso, nè mentale non solo, ma poiché la figlia maggiore persi* steva ad essere dismenorroica e a presentare gravi turbamenti psichici, volle che la esaminassi e trovandola affetta da malformazione uterina, volle che la operassi. E la operai difatti, e colla correzione di tale malfor- mazione uterina scomparvero gradi a gradi tutti i fenomeni nervosi non solo, ma prese marito ed ora è florida in salute e in felicissimo stato di gestazione. Tempo fa madre e figlia essendo venute nel mio studio per farmi con- statare se la gestazione proseguiva regolare, mi ripeterono ciascuna per proprio conto le tristi vicende passate come chi si desta da un orribile sogno. La madre insisteva nel ricordare che replicatamente, e quasi ogni giorno, nella Casa di salute di malattie mentali accusava dolori alla regione genitale e affermava che i suoi mali dovevano essere tutti all’ utero, che voleva recarsi dal suo ginecologo. Non era creduta ! Egualmente la figlia affermava che invano per quattro anni protestava che tutte le cure che le facevano per il cervello, per i nervi la lasciavano prostrata, peggiorata. Non era creduta ! Il padre e la madre sempre tristi, infelici la condu- cevano dall’uno all’altro Clinico, dall’una all’altra città in cerca della salute senza mai ottenere alcun favorevole risultato. Ed è tale, nella sua orribile realtà, la situazione creata non infrequen- temente a queste infelici, come a tutti i pazzi o p.=-eudo pazzi. Non sono creduti^ non si vuole ammettere che ragionino. E se vedendosi inascoltati protestano, sono ritenuti agitati, e, o messi in cella o chiusi nei cameroni degli agitati ; se esauriti dal continuo vano protestare, cadono nell’ inerzia psichica, sono giudicati abulici, aventi per- duta ogni affettività... avviantisi alla cronicità... alla morte psichica. Giro vizioso terribile che spaventa al solo pensarvi... e che indisturbato può regnare purtroppo nell’ odierno sistema manicomiale tanto privo di controlli ! Nè credo necessario aggiungere l'esposizione di altri casi, es- sendo convinto che i sopra descritti sono più che su facenti, per chi non ha preconcetti o particolare personale interesse a non compren- dere, per convincersi della santità della causa che sostengo. Io, come clinico e come consigliere provinciale, dunque, unica- mente per ragioni di principioy volendo dimostrare che vi ha troppa facilità nell’ internare, come troppe difficoltà nel liberare dal mani- comio, strappai sotto la mia personale responsabilità delle ricove- rate nei manicomii, le curai e guarii dal lato genitale e guarirono anche psichicamente e, senza danno per il pubblico, le lasciai per anni in seno alla famiglia, e sono accusato quasi di crimine... di metodi antiscientifici, di metodi che offendono la classe ! Ma in che mondo viviamo ? Pretendesi forse, perchè oltre ad essere consigliere provinciale, clinico e uomo, sono anche medico, che faccia dell' omertà ? Il non plus ultra della impudenza è quello poi, debbo ripe- terlo ancora, di accusarmi di ricorrere al giudizio popolare (caso