Lettera apologetica in riposta alle osservazioni sulla digestione del Sig. Giovanni Hunter / del. Sig. Abbate Spallanzani, r. professore di storia naturale, e presidente del Museo nella R.I. Universita di Pavia.

Spallanzani, Lazzaro, 1729-1799.

Date:: MDCCLXXXVIII [1788]

Credit: Lettera apologetica in riposta alle osservazioni sulla digestione del Sig. Giovanni Hunter / del. Sig. Abbate Spallanzani, r. professore di storia naturale, e presidente del Museo nella R.I. Universita di Pavia. Source: Wellcome Collection.

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$a quelli, che ufato aveva negli animali. Voi già non ignorate gli altri pericolofi tentativi fatti fui mio flomaco, per cercare di portar la luce negli angoli, dove non eran che tenebre. Ora in me pure V efperimento venne coronato del medefimo fucceffo . Qiiìndi per le mie fperienze fi refe manifefio, che gli animali, comprefovi anche l'uomo, oltre all'avere la facoltà nello fìato fano d'impedire agli alimenti l'imputridire ne'loro ventricoli, hanno anche l'altra di fpogliarli dalla putredine, quantunque volte contratta l'aveflero p. 2(52-2<58. Prendiamo ora in confiderazione 1'hunteriano paragrafo. „ Le fuffeguenti fperienze di Spallanrs^ni furono per deter- 5, minare, fé il fuco gaftrico aveva il potere di riftabilire la cacne „ già putrida. Ognun vede la poca efattezza dell' Inglefe nel raccontare le mie fperienze. Accenna la feconda parte delle medefime, ed omette per intiero la prima, che è importantiflìma, e che è af- fatto nuova, per rifguardare la virtù antifettica da me ne' fuchi gaftrici difcopeita. „ Fatto che poteva provarfi con una fola fperienza ; impe- 5, rocche fé fi dà ad \\n cane della carne putridiflìma, e fi am- 5, mazza il cane dopo qualche tempo, la carne fi troverà dolce, „ e tutta la putrefazione dileguata. Quefto efperimento del cane fi racconta àdAVHuntev in modo, iche fembra non efiere a me mai in mente venuto. Eppure egli è quel deflb dianzi da me riferito . E perchè dunque tacerlo ? Di più ho un forte fofpetto che tale efperimento non fia fìiato da altri ìntraprefo. Almeno io non fo d'averlo mai letto. E faprò grado al chiariffimo Contradditore , fé vorrà nominarmi l'Autore che ne favella. „ Dunque era inutile che Spalìani^ni tenefìTe la carne frefca 3, per più o meno tempo nello ftomaco, non potendo efla dì- 5, venir putrida . *' Quefto efperimento non efifte punto tra la ferie dei fatti, di cui più fopra ho narrata la fomma; ma ritrovafi menzionato a tutt'altro propofito, e mi Infingo che ivi foffe opportuniflimo, anzi necefifario. Prima di fcendere alle fuccennate fperienze metto ad efame l'opinione adottata dal Boevavìo ^ àzW Haller ^ dal Cardane^ dal Macquey^ e da altri, i quali s'inducono a credere che la dige- ilione vada unita ad un principio putredinofo. Penfai non eflervi$